La quarta sezione penale della Suprema Corte ha condannato in via definitiva il chirurgo plastico che, a causa di un uso incompetente del bisturi elettrico, ha perforato la pleura della paziente che si era sottoposta ad una mastoplastica additiva, provocandole lesioni permanenti a livello respiratorio.
Nello specifico, i Giudici di legittimità hanno escluso la colpa lieve per mera imperizia - ritenendo quindi non applicabile la più favorevole legge Gelli-Bianco - ritenendo, invece, la condotta del medico negligente e imprudente per aver utilizzato uno strumento chirurgico senza la necessaria destrezza e preparazione.
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